Tornati nella Sagrestia Nuova ed attraversata la porta a mezzogiorno si entra nel Chiostro della Porta: uno spazio affascinante anche se gravemente provato dal tempo. Alle pareti e nelle lunette è evidente l’antica decorazione, pure dovuta ai Muttoni, restaurata nel 2022 e illustrante le Storie di San Francesco. Al centro dello spazio verde circondato dal porticato è un bel pozzo in marmo dalla scritta evocativa e palindroma «tibi sitis | sitis ibit», ovvero: “se sei assetato, qui la sete se ne andrà”. Da notare come il lato a settentrione sia mancante del porticato, in quanto inglobato nel 1642 dal corpo di fabbrica della Sagrestia Nuova.
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