Per giungere al santuario si attraversa l’abitato di Grazie, borgo di antica fondazione posto a sette chilometri da Mantova. Il centro urbano si trova nel punto in cui la via che proviene da Mantova si divide e verso ovest conduce a Cremona, mentre verso nord porta a Brescia. Grazie appartiene alla città di Curtatone e alla parrocchia di Montanara. A brevissima distanza sorge il centro urbano di Curtatone, che dà il nome al Comune, luogo storico a causa della famosa battaglia risorgimentale di Curtatone e Montanara. Dalla strada principale del borgo, attraverso due vie parallele, ci si immette nella grande piazza in fondo alla quale sorge il Santuario. Il complesso religioso è, evidentemente, l’anima del borgo di Grazie.
L’ampio piazzale antistante il tempio, che ai nostri giorni accoglie nella festa dell’Assunta il concorso dei Madonnari, era in passato ancor più ampia: quella attuale coincide con la metà di destra dell’antico spazio. Con la soppressione napoleonica del complesso religioso, infatti, una parte consistente è stata occupata da edifici residenziali senza particolare pregio architettonico. L’antica piazza era bordata da un ampio porticato, del quale rimane soltanto l’asta corrispondente alla facciata del Santuario.
Era utilizzato, insieme ad una serie di bassi edifici al centro della piazza elevati nel 1652, come riparo per i commercianti che intorno al 15 agosto, festa dell’Assunta, qui si ritrovavano per l’antichissima fiera, che si svolge a Grazie dal 1425.
Tracce dell’antico porticato sopravvivono parzialmente inglobate in alcuni edifici sul lato orientale della piazza. Proprio alla metà di tale asta era una palazzina che accoglieva uffici, abitazioni e un posto di guardia.
Sul lato meridionale sorge, imponente, Palazzo Sarto, caratterizzato dalla torretta con l’angelo posto come segnavento.
La struttura mostra forme ottocentesche e una pensilina liberty un tempo fermata del tram, ma l’analisi strutturale sembra denunciare elementi molto più antichi, tanto da suggerire un edificio, forse fortificato, che sorgeva all’imboccatura mediana del piazzale e in fregio alla via che da Mantova conduce a Brescia e Verona.
È opportuno ricordare che il nome del palazzo deriva da Angelo Sarto, che qui aveva bottega e luogo di posta. Era fratello di quel vescovo di Mantova, Giuseppe Melchiorre Sarto, che poi divenne Papa col nome di Pio X e che oggi è salito alla gloria degli altari quale santo. Il palazzo nel 1848 fu sede del quartier generale dei toscani alla battaglia di Curtatone e Montanara, e vide la presenza anche dello scrittore Carlo Lorenzini, più noto con lo pseudonimo Carlo Collodi, autore di Pinocchio.
Sempre lungo via Francesca rimangono alcuni edifici dalle linee caratteristiche, benché non antichissimi, quali il Foro Boario o alcune case da abitazione che testimoniano come il borgo fosse luogo di sosta e ritrovo ben frequentato. Tra queste vie, inoltre, in occasione delle battaglie risorgimentali avevano sede il quartier generale (in palazzo Sarto) e gli acquartieramenti delle truppe toscane, poi coinvolte nella storica battaglia di Curtatone e Montanara.
Sul piazzale, che è il sagrato della chiesa, dal 1973 si svolge il concorso dei Madonnari: si tratta del più antico festival a tema del mondo, e uno dei pochi in cui i pittori dell’asfalto sono suddivisi in categorie. Ogni anno dai centocinquanta ai duecento artisti, provenienti da tutto il mondo, si sfidano a colpi di gessetti, componendo coloratissimi dipinti a tema sacro.
Nel piccolo prato antistante il tempio, sul lato di destra, si eleva il monumento con il busto di Papa Giovanni Paolo II, ultimo pontefice, in ordine di tempo, a visitare il Santuario in occasione della Visita Apostolica in terra mantovana tenuta il 22 e il 23 giugno 1991 in occasione dei 400 anni dalla morte di San Luigi Gonzaga.
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